«In famiglia siamo cresciuti a pane e moda»: il lanificio Bottoli
Vedere lane e colori diversi sui telai è una gioia al cuore. Tessuti unici dal 1861
Vedere lane e colori diversi sui telai è una gioia al cuore. Tessuti unici dal 1861
Made in Vittorio Veneto da cinque generazioni. Per davvero. Al confine nord di Serravalle, perla medievale in provincia di Vittorio Veneto, si trova il Lanificio Bottoli. Storia, famiglia e passione per le materie prime si intrecciano all’interno delle mura della vecchia caserma asburgica, trasformata poi in lanificio. L’anno di fondazione è il 1861. La produzione originaria si dedicava a coperte e panni in lana eccellente, oggi Bottoli è specializzato nella realizzazione di giacche fantasia.
Una scelta, quella delle giacche da uomo «imprenditoriale e romantica», spiega Ettore Bottoli. «Il nostro è un prodotto difficilissimo da replicare, proprio perché sempre diverso. Questo richiede lo studio di un disegno complesso e una molteplicità di lane». Uno sforzo che non spaventa la laboriosità – tipicamente veneta – della famiglia Bottoli ma che anzi stimola la ricerca di nuove soluzioni. «Pensare di avere sempre lo stesso prodotto è noioso, vedere lane e colori diversi sui telai invece è una gioia al cuore», racconta il Dottor Bottoli. Ogni stagione il lanificio realizza 2500 disegni diversi, la selezione delle lane, è un’altra storia. Dopo aver trovato le migliori qualità di lana del mondo, dalla Nuova Zelanda al Merino spagnolo e al cachemire iraniano, Roberto Bottoli, padre di Ettore, ricerca la perfetta lana italiana.
Ci sono voluti dieci anni di viaggi tra Puglia, Marche e Abruzzo per incrociare e individuare il vello ideale. Risultato? Un tessuto unico e assolutamente naturale. Il lanificio Bottoli non usa tinture o trattamenti chimici per modificare le lane. E tutti i passaggi necessari per il prodotto finito si realizzano nella sede storica, a chilometro zero.
«Chi pensa alla moda pensa alle sfilate milanesi, ai lustrini, ai paparazzi e alle modelle. La vera moda nasce nelle filiere produttive che spesso vengono dimenticate», sottolinea Bottoli. Per questo i grandi stilisti fanno molta strada per arrivare fino al lanificio di Vittorio Veneto.